2020

Giulia Venezia

TIROCINIO PRESSO:

Biblioteca Nazionale Centrale
Roma, Lazio

Giulia Venezia è nata a Palermo ma è ormai romana d’adozione. Infatti per studiare restauro di beni archivistici e librari si trasferisce a Roma e frequenta la Scuola di Alta Formazione dell’allora ICRCPAL – Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario.

Dopo cinque anni di studio consegue la laurea magistrale abilitante alla professione di restauratore dei beni archivistici e librari, cartacei, fotografici e cinematografici. Dopo essere stata selezionata dalla Fondazione Cologni per il progetto “Una Scuola, un Lavoro”, intraprende una nuova esperienza formativa presso i laboratori di restauro della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, sotto la guida della sua tutor, la dottoressa Claudia Di Lillo, responsabile del laboratorio di Tutela e conservazione.

Durante i sei mesi di tirocinio, iniziato a febbraio 2020, ripreso a luglio e prolungato fino a gennaio 2021 dopo la sospensione dettata dall’emergenza sanitaria, Giulia avrà modo di perfezionare le tecniche di restauro già apprese durante il suo percorso di studi e di metterle in opera in un’ambiente altamente stimolante. In particolare il lavoro sarà incentrato sul restauro di un manoscritto di grande pregio, il codice miniato intitolato Liber de arte gladiatoria dimicandi e realizzato da Filippo Vadi per la corte di Urbino intorno al 1482. “Sono sicura”, afferma Giulia, “che questa esperienza sarà un’occasione unica per ampliare le mie conoscenze e crescere dal punto di vista professionale”.

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Biblioteca Nazionale Centrale
La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma è un’istituzione culturale inaugurata nel 1876, con il compito di raccogliere, conservare e diffondere il patrimonio librario italiano.
In origine aveva sede in un'ala del Palazzo del Collegio Romano, già dimora dell'antica Bibliotheca Secreta, che costituì il nucleo originario della nuova istituzione, cui si aggiunsero poi manoscritti e pubblicazioni a stampa di 69 biblioteche conventuali. Un secolo dopo la Biblioteca Centrale venne trasferita nella nuova sede, all'interno della zona archeologica del Castro Pretorio. La nuova struttura ha una superficie di oltre 50.000 mq, ed è composta da depositi, uffici, spazi per mostre, sala conferenze e sale lettura. Nel 1989 ha costituito il Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto, che conserva oltre 100.000 microfilm di manoscritti posseduti dalle principali biblioteche italiane. I compiti statutari della Biblioteca Nazionale sono: raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana, documentare la principale produzione estera ed in particolare quella dedicata al nostro Paese, produrre servizi bibliografici nazionali, rendere disponibile il proprio patrimonio. L'incremento delle raccolte, assicurato anche dai doni e dagli acquisti, ha privilegiato nel tempo l'indirizzo storico umanistico, senza tuttavia trascurare l'evoluzione degli studi scientifici.