2018

Carolina Bosco Dottori

Ceramica

TIROCINIO PRESSO:

Bertozzi e Casoni
Imola (BO), Emilia Romagna

Carolina Bosco Dottori diplomata in Canada, ottiene la qualifica come stilista presso lo IED di San Paolo in Brasile.

Cosmopolita e viaggiatrice, approda in Italia dapprima come traduttrice e interprete, poi l’amore per l’artigianato e la forte volontà la portano a ottenere, nel 2017, la qualifica di Tecnico superiore per sostenibilità, sviluppo, design del prodotto ceramico, presso l’Istituto Tecnico Superiore “Tonito Emiliani” di Faenza. Si distingue, nel corso di uno stage curricolare, per doti pratiche e spirito d’iniziativa e ha la possibilità di usufruire del tirocinio promosso da Fondazione Cologni con “Una Scuola, un Lavoro. Percorsi d’Eccellenza”, a partire dal 2 novembre 2017. Fino a fine aprile è “a bottega” dagli artisti Bertozzi e Casoni a Imola, dove il suo tutor Giampaolo Bertozzi la affianca quotidianamente nella sua formazione, insegnandole le tecniche di modellazione e trattamento di impasti ceramici. Carolina ora vorrebbe “passare il maggior tempo possibile in bottega con i maestri Bertozzi e Casoni per assorbire tutto ciò che mi è possibile apprendere. Imparare a rendere reale un’idea, poter far parte di un processo creativo e produttivo, partecipare ad ogni dettaglio dall’inizio alla fine: è un’esperienza unica”.

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Bertozzi e Casoni
Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni si conoscono tra i banchi dell’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza, per poi proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1980 la comunanza di interessi dà vita alla società Bertozzi & Casoni, che nasce con l’intento di fare ricerca in campo scultoreo. Dapprima lavorano con la maiolica dipinta, poi cominciano a sperimentare la combinazione di materiali di derivazione industriale. Le loro prime creazioni sono di piccola dimensione e in sottile maiolica policroma. Collaborano dal 1985 al 1989 con la Cooperativa Ceramica di Imola come ricercatori nel Centro Sperimentazioni e Ricerche sulla Ceramica.Tra il 1983 e il 1994 emergono tangenze con il mondo del design tramite un rapporto privilegiato con lo spazio Dilmos a Milano e la partecipazione a varie edizioni di “Abitare il Tempo” a Verona e della Triennale di Milano Negli anni Novanta emerge nel loro lavoro un aspetto maggiormente concettuale e radicale, raggiungendo anche apici dimensionali e realizzativi mai prima conseguiti. Chiudono il capitolo della maiolica dipinta e aprono a sperimentazioni che prevedono l’utilizzo, quasi esclusivo, di materiali e di tecnologie di derivazione industriale. I prediletti temi iconografici, che trovano sostanza nelle grandi categorie artistiche della vanitas e del memento mori, subiscono una trasfigurazione fantastica e la loro trascrizione formale assume quella forma oggettiva che attenua la presenza degli autori stessi e la condizionante percezione di un tempo particolare. E’ la grande svolta: si apre il capitolo delle “contemplazioni del presente”, in cui, in una sorta di “epopea del trash”, l’attrazione per quanto è caduco, transitorio, deperibile e in disfacimento diventa icona, internazionalmente riconosciuta, di una, non solo contemporanea, condizione umana. Tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale Bertozzi & Casoni indagano da anni i rifiuti della società moderna, tra astrazione e figurazione, impermanenza ed eternità, storia e contemporaneità, immaginazione fantastica e precisa tecnica.Le loro opere sono state esposte in prestigiose sedi culturali, mentre nel 2017 ha inaugurato a Sassuolo un intero museo a loro dedicato presso la Cavallerizza Ducale.